Mobilità sostenibile a Pavia: il parere di Andrea Zatti su “Città 30” e il futuro della viabilità urbana

Andrea Zatti

La mobilità urbana è un tema centrale per lo sviluppo delle città moderne, e Pavia non fa eccezione. Andrea Zatti, delegato dell’Università di Pavia presso la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, ha ricoperto il ruolo di coordinatore dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile del Comune di Pavia durante l’amministrazione Depaoli. In un’analisi approfondita, Zatti condivide la sua visione sul progetto “Città 30” e sulle prospettive future per una mobilità più efficiente e inclusiva.

L’esperienza dell’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile

L’Osservatorio, nato con l’obiettivo di fungere da raccordo tra i vari attori della città, comprese le associazioni di categoria, ha rappresentato un’esperienza interessante, anche se con alcune criticità. “Non ha avuto quella piena efficacia che era stata ipotizzata, ma qualcosa di interessante è comunque emerso” afferma Zatti, sottolineando l’importanza di un dialogo costruttivo per migliorare la viabilità urbana.

“Città 30”: tra slogan e visione strategica

Il progetto “Città 30”, che prevede il limite di velocità a 30 km/h in molte aree urbane, è stato oggetto di dibattito tra cittadini e amministratori. Zatti si dichiara favorevole a una trasformazione radicale e coraggiosa della mobilità, ma avverte: “Il mio timore è che ci si possa innamorare di uno slogan dimenticando che un provvedimento deve far parte di un progetto complessivo, coerente con il giusto modello di città per Pavia”. L’obiettivo primario dovrebbe essere una minore destinazione del suolo alle auto, considerando il grande spazio attualmente occupato dai veicoli privati rispetto ad altre città europee.

Un modello di città su misura per Pavia

Secondo Zatti, non tutte le città possono adottare le stesse soluzioni: “Pavia non può essere vista come Pioltello, Sesto San Giovanni o Segrate. È una città universitaria e deve porsi obiettivi diversi”. La sua proposta? Investire sul trasporto pubblico, con soluzioni innovative come il “servizio a chiamata” per le categorie più deboli, e favorire una mobilità sostenibile senza estremismi, ma con un’attenzione particolare alla valorizzazione degli spazi pubblici e delle piazze.

Un primo passo: la ciclabile di via Brichetti

Tra le soluzioni pratiche, Zatti evidenzia l’importanza della realizzazione di una pista ciclabile in via Brichetti, attualmente ostacolata dalla presenza di auto parcheggiate sui marciapiedi. “So che un progetto esiste ed è già finanziato, ma tutto è fermo. Chi esce dalla stazione per raggiungere gli istituti universitari deve attraversare la strada due volte in modo poco sicuro, mentre potrebbe rimanere su un marciapiede attualmente occupato dalle auto”. Restituire gli spazi ai pedoni, in particolare alle persone con disabilità, è una priorità per migliorare la vivibilità urbana.

Scelte coraggiose per una mobilità più equa

Zatti riconosce che le scelte sulla viabilità spesso si scontrano con opinioni divergenti, ma ritiene che una maggiore attenzione alla distribuzione degli spazi urbani sia inevitabile: “Se gli elettori premiano un governo di sinistra o di centro-sinistra, sanno che stanno andando incontro a una maggiore attenzione su questi temi. Si può sempre trovare un equilibrio e, se una misura non funziona, fare un passo indietro”. Tuttavia, alcune scelte forti sono necessarie, anche consapevoli che non tutti saranno soddisfatti.

Conclusione

Il futuro della mobilità a Pavia richiede una visione a lungo termine e interventi mirati. La sfida è quella di integrare misure di moderazione del traffico con un potenziamento dei trasporti pubblici e una maggiore accessibilità degli spazi pedonali. Solo attraverso un approccio strategico e coerente si potrà trasformare Pavia in una città più sostenibile e a misura di cittadino.

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