
Si è chiuso ieri il processo d’Appello relativo al filone pavese del crac Maugeri, con sentenze emesse per sei imputati. Il secondo grado di giudizio conferma alcune condanne, assolve alcuni degli imputati e ridetermina una pena in conseguenza di un’assoluzione parziale.
L’Inchiesta e il Processo
Il procedimento ha avuto origine nel 2019 come diramazione dell’inchiesta principale sul crac della Fondazione Maugeri, che nel 2012 aveva portato a una rivoluzione nei vertici della clinica. Gli inquirenti avevano contestato un ammanco di 74 milioni di euro nelle casse della Fondazione tra il 2007 e il 2014, di cui 14 milioni sarebbero stati destinati a consulenze ritenute fittizie.
Inizialmente erano state coinvolte ventitré persone, dodici delle quali hanno chiuso la propria posizione patteggiando. Dopo l’udienza preliminare, otto imputati erano rimasti a processo: tre erano stati assolti e cinque condannati in primo grado. Con la sentenza d’Appello, per due di loro è arrivata l’assoluzione, mentre per un terzo la pena è stata rideterminata.
Le Sentenze
La Corte d’Appello ha emesso i seguenti verdetti:
- Conferma della condanna per Rosaria Gariboldi (ex assessora della Provincia di Pavia), già condannata in primo grado a due anni di reclusione.
- Conferma della condanna per Gianfranco Parricchi, consulente, già condannato in primo grado a tre anni di reclusione.
- Assoluzione di Francesco Rampulla, ex presidente del collegio dei revisori, precedentemente condannato in primo grado a tre anni e sei mesi, con la formula “perché il fatto non sussiste”.
- Assoluzione per un capo d’imputazione e conferma della condanna per un altro per Paolo Maria Sacchetti, revisore, con rideterminazione della pena da tre anni e quattro mesi a tre anni di reclusione.
- Assoluzione per Roberto Ferrari, consulente, precedentemente condannato in primo grado a tre anni e dieci mesi.
- Conferma dell’assoluzione di Giorgio Grando, consulente, già assolto in primo grado.
Le Reazioni della Difesa
Gli avvocati di Francesco Rampulla, Carlo Baccaredda Boy e Claudia Sclavi, hanno commentato la sentenza sottolineando la soddisfazione per l’assoluzione del loro assistito: “Siamo molto soddisfatti del risultato e attendiamo di leggere le motivazioni”. Secondo le accuse mosse a Rampulla, egli “non avrebbe impedito la realizzazione di operazioni distrattive e dissipative del patrimonio della Fondazione”. Tuttavia, la Corte d’Appello ha ritenuto che l’imputato non fosse responsabile dei fatti contestati.
Le Accuse Iniziali
L’inchiesta aveva evidenziato un buco finanziario significativo all’interno della Fondazione Maugeri. Gli investigatori avevano individuato un giro di consulenze sospette che avrebbe contribuito all’ammanco. Le accuse hanno portato a un lungo iter giudiziario che ha visto ridursi progressivamente il numero degli imputati, fino alle attuali sentenze di secondo grado.
Con questa decisione della Corte d’Appello, il procedimento per il filone pavese del crac Maugeri si avvicina alla sua conclusione definitiva, in attesa di eventuali ulteriori ricorsi in Cassazione da parte delle parti coinvolte.